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Da Signori a Studenti – Villa Rospigliosi diventa un’oasi paradisiaca

Villa Rospigliosi diventa un’oasi paradisiaca

La famiglia Rospigliosi, originaria di Milano nel XII secolo, aveva diversi possedimenti tra la Toscana e l’Umbria e non aveva mancato nei secoli successivi di investire nel commercio e nella produzione di tessuti e spezie. Un tale patrimonio trovò un consolidamento nel cardinale Giulio diventato Clemente IX che elargì possessi territoriali ai parenti.

 

Sul versante dei Pallavicini, la famiglia, originaria delle zone tra Parma, Piacenza e Cremona, andò in parte a Torino ed in parte a Genova. Da Genova scese a Roma e qui si legò alla sorte dei Rospigliosi.

Infatti il cardinal Lazzaro Pallavicini pianificò un matrimonio tra le due famiglie (Maria Camilla Pallavicini e Giovan Battista Rospigliosi, nipote del papa) per assicurare una ricca discendenza alla famiglia. Il cardinale dispose infine nel testamento il fidecommesso, per cui il secondogenito proseguiva la casata Pallavicini ed il primogenito quella dei Rospigliosi, preservando in tal modo beni e cognomi.

Ciò sembrava dovesse accadere, ma per diverse generazioni le due casate furono ancora legate ad un unico erede e questo fu il caso di Giulio Cesare, acquirente del casino di Albano.

La villa fu affidata al restauro dell’architetto Agostini, in particolare furono aggiunti la cappella del Buon Consiglio (a cui era molto devota la famiglia Colonna) nel piano nobile in un vano risalente all’epoca dei Maculani, e la torre dei Venti realizzata ammodernando la vecchia loggia Capizucchi ed ancora oggi visibile, corredata al suo interno di un padiglione a tempera in cui è disegnato il firmamento e degli stemmi delle famiglie. Nel 1843 fu concessa all’abitazione dal convento francescano l’acqua di Palazzola che arrivava nel giardino della Villa Rospigliosi.

A compimento lavori la villa era costata circa ventimila scudi, diventando però un’oasi paradisiaca tra fiori, viali, statue e busti romani, magnolie e piante esotiche, corredata di un parco al posto del vecchio orto, ampliata ed impreziosita anche nel suo interno secondo un gusto dell’epoca tipicamente romantico.

La presenza di questa famiglia in Albano fu infine anche socialmente importante, in quanto don Clemente e don Francesco, figli del principe Rospigliosi, insegnavano presso le scuole notturne, volute dalla nobildonna contessa Corsini nel testamento. Portò prestigio alla cittadina anche il numero di ospiti che ebbe la famiglia presso la villa, primo fra tutti l’abate Coppi che prestò per moltissimi anni servizio presso l’illustre famiglia ed ancor più il passaggio del papa Pio IX nell’agosto del 1865 in visita ai cugini dei Rospigliosi, i duchi Grazioli (di cui c’è ancora l’epigrafe in ricordo), una delle poche uscite che fece il papa quell’anno, in vacanza presso la tenuta di Castel Gandolfo.

ISTITUTO MURIALDO ALBANO

Da quasi un secolo, l’Istituto Murialdo forma generazioni di ragazzi attraverso la scuola e dà loro la possibilità di apprendere le materie scolastiche in modo eccellente.